
Fonte foto: @CagliariCalcio su X.
Il Cagliari Calcio è una delle realtà più rappresentative della Sardegna, non solo per i successi sportivi ma anche per l’identità che trasmette attraverso i suoi colori sociali: il rosso e il blu. Ma perché proprio queste due tonalità sono diventate simbolo del club isolano?
Le radici storiche dei colori
La scelta affonda le radici nella storia stessa della città. Cagliari, infatti, porta nel suo stemma e nelle sue tradizioni araldiche i colori rossoblù, che da secoli contraddistinguono il capoluogo sardo. Già nel Medioevo, durante la dominazione pisana e successivamente quella aragonese, i vessilli cittadini esibivano queste tinte, divenute nel tempo parte integrante dell’identità locale. Quando nel 1920 nacque il “Cagliari Football Club”, la società decise di adottare proprio quei colori per sottolineare il legame profondo con la città e con la Sardegna intera.
Il valore simbolico del rosso e del blu
Il rosso e il blu non sono soltanto un richiamo araldico, ma hanno assunto anche un valore simbolico: il rosso rappresenta il coraggio, la passione e la forza, mentre il blu richiama il mare che circonda l’isola, evocando solidità, lealtà e senso di appartenenza. Insieme formano una combinazione cromatica che nel tempo è diventata sinonimo di orgoglio sardo.
Indossare la maglia rossoblù, per i tifosi e per i calciatori, significa difendere non solo i colori di una squadra, ma anche la storia e la cultura di un intero popolo. Non a caso, nel corso degli anni, lo slogan “Forza Casteddu” è andato ben oltre l’ambito sportivo, trasformandosi in un simbolo di identità collettiva.
Così, il rosso e il blu non sono semplici colori da sfoggiare sul rettangolo verde: sono l’anima stessa del Cagliari, un tratto distintivo che lega la squadra alla sua terra, rendendo ogni partita una rappresentazione dell’orgoglio sardo.
Seguiteci su X!