CAGLIARI, ITALY - NOVEMBER 09: Gabriele Zappa of Cagliari celebrates his goal 2-2 during the Serie A match between Cagliari and AC Milan at Sardegna Arena on November 09, 2024 in Cagliari, Italy. (Photo by Enrico Locci/Getty Images)
Sebastiano Luperto, difensore del Cagliari, ha parlato di diversi argomenti nell’intervista rilasciata per PodCasteddu, il podcast della società isolana.
Un leader sul campo e nello spogliatoio
Arrivato al Cagliari con l’obiettivo di dare solidità alla difesa, Sebastiano Luperto si è subito conquistato i cuori dei tifosi. Il centrale salentino, già a quota 43 presenze con i rossoblù, ha messo a segno due reti e fornito quattro assist, confermandosi una presenza fondamentale sia in campo che nello spogliatoio.
La correttezza prima di tutto
«Cerco di leggere prima la giocata – racconta Luperto – così magari non arrivo al fallo oppure riesco a mettermi in posizione preventiva. Questo è il mio modo di essere corretto in campo».
Esperienze formative: Napoli e Youth League
Il difensore ripercorre i momenti chiave della sua carriera: «All’epoca avevo due offerte, Sampdoria e Napoli. Con la mia famiglia e i procuratori scegliemmo Napoli, che quell’anno giocava anche la Youth League. Abbiamo affrontato squadre forti come il Real Madrid e ci siamo divertiti parecchio».
Il debutto con Benitez
«Benitez mi faceva allenare con la prima squadra e mi dava tanti consigli. Esordii nel maggio 2015 contro il Milan al San Paolo, vincemmo 3-0 e marcai Pazzini. È stata un’emozione pazzesca».
Tre prestiti per crescere
«Avevo bisogno di giocare e imparare. La parentesi a Crotone, anche se non è stato l’anno più bello, mi ha aiutato a crescere e capire cosa non ripetere».
Lo spogliatoio e la fascia da capitano
«I grandi mi hanno subito reso partecipe delle dinamiche dello spogliatoio. Essere capitano per l’amichevole di Buddusò è stato un onore: è un simbolo che rappresenta tanti valori e ti viene affidato se li dimostri».
Cagliari e la passione dei tifosi
«Ho percepito subito qualcosa di speciale a Cagliari. La città e i tifosi sono calorosi e mi hanno fatto sentire parte di un popolo. Con Yerry Mina ci compensiamo: lui sa mettere in difficoltà gli avversari, meglio averlo in squadra che contro».
Progetti futuri e vita privata
«Non ci ho ancora pensato al futuro a lungo termine – confessa Luperto – potrei giocare ancora a 39 anni, oggi si curano più cose. Dopo il calcio, vorrei dedicarmi di più alla famiglia».
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