
Fonte foto: Twitter (FranceRMCF1)
Nato nel settembre 1985 a Zara, in Croazia, Luka Modrić ha vissuto l’infanzia sotto le bombe. Durante la guerra dei Balcani, il piccolo Luka e la sua famiglia furono costretti a fuggire da casa. Il nonno fu ucciso, e la famiglia visse in condizioni precarie per anni. Ma fu proprio in quei giorni difficili che il talento cominciò a brillare: con un pallone tra i piedi, ovunque.
Modrić cresce calcisticamente nella Dinamo Zagabria, ma ci mette anni a imporsi. Magro, fragile fisicamente, viene spesso sottovalutato. Solo grazie alla sua incredibile intelligenza tattica e alla resilienza mentale riesce a fare il salto.
Dal Tottenham al Real Madrid, senza mai perdere umiltà
Nel 2008 approda al Tottenham, dove si afferma come uno dei centrocampisti più tecnici della Premier. Ma è al Real Madrid che entra nella leggenda. Arrivato nel 2012 tra mille dubbi, diventa il cuore del centrocampo più vincente della storia del club.
Con i blancos vince tutto: 5 Champions League, Liga, Coppe del Re. Ma il capolavoro arriva nel 2018: dopo aver trascinato la Croazia a una storica finale Mondiale, vince il Pallone d’Oro interrompendo il dominio Messi-Ronaldo.
Un esempio di eleganza e carattere
A quasi 40 anni, Modrić è ancora protagonista, stavolta al Milan. Magari giocherà meno, ma farà la differenza ogni volta che entrerà. Mai una parola fuori posto, mai un gesto sopra le righe. La sua carriera è un manuale di calcio e umiltà.
Oggi Luka Modrić, centrocampista del Milan, è molto più di un calciatore. È il simbolo di come il talento, unito alla forza d’animo, possa superare ogni barriera. Dalla guerra alla gloria, il suo è un viaggio che ha ispirato e continuerà a ispirare generazioni di tifosi e sognatori.
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